Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
10ª edizione - (2007)

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Il decimo Premio Letterario Sofia è stato attribuito a Niccolò Caminada del Liceo Classico Parini di Milano per Un'esperienza di lettura da "I fisici" di Friedrich Dürrenmatt, pubblicato con il numero 61

Lo studente ha ripreso molti dei temi dello scrittore svizzero, dimostrando così di essere stato un lettore attento. Per esempio ha ripreso l’allegoria dell’aureo re Salomone, connubio di sapienza e potere; il tema della follia; il rito di iniziazione alla scienza; l’ambientazione; il fallimento. Ha però anche dimostrato capacità creative e di rielaborazione, perché questi temi sono variati. Viene sviluppata la scena dell’incontro tra Salomone e lo scienziato, che nel testo originale consiste solo nella breve narrazione della visione di Möbius. Sono enfatizzate le caratteristiche fisiche dell’aureo re, caratteristiche che ne sottolineano il valore allegorico (l’imperturbabilità, la ricchezza, la possanza fisica,…). Il folle non è, qui, la dottoressa, ma uno degli scienziati veri (presumibilmente il protagonista), spostamento che introduce un nuovo tema: qui infatti la follia non è un rifugio, un rimedio per sfuggire al potere e alle responsabilità, bensì una vera malattia dello scienziato che forse, con la sua ricerca, tenta davvero di arrivare a dominare sull’umanità. Infatti la scena finale di Dürrenmatt è una sorta di profezia catastrofica, mentre qui la catastrofe è provocata o anche solo sognata, desiderata dal folle che crede - forse ha - ricevuto in dono un immenso potere di distruzione. Infine l’ondeggiamento tra realtà e follia, che nel testo originale arriva a più riprese, mano a mano che gli scienziati si rivelano l’un l’altro e più ancora nel rovesciamento finale, quando proprio la dottoressa si rivela pazza, qui è condensato nei cambiamenti di scena, che rappresentano i momenti di follia e lucidità del protagonista. Lo studente ha dichiarato che il bianco è il colore che lo ha più catturato mentre leggeva. Infatti stilisticamente, il nitore, la precisione con cui vengono descritti gesti e oggetti, sembra riprendere e incarnare il tema della scienza, come se i fisici fossero, oltre che un soggetto, una disposizione dell’anima.

Menzione d'onore a Pavel Saveliev del Classico Beccaria di Milano per Venezia del Baltico, pubblicato con il numero 56

Ispirato a "L’idiota" di Dostoevkij, si rifà al grande romanzo russo in più sensi, direttamente e indirettamente. In modo diretto viene ripresa, come ci dice anche la nota apposta dallo studente, la parte centrale del romanzo, quando tutti o quasi i personaggi, precedentemente disseminati per le vie San Pietroburgo e, per così dire, suddivisi in circoli di parentela, amicizia, si ritrovano a Pavlosk, il luogo di villeggiatura per eccellenza. In modo più indiretto, ma più incisivo, viene invece ripreso lo spirito de L’idiota, nella rappresentazione di un’umanità degradata (ubriachi, prostitute, folle di persone gomito a gomito…) che si scontra con le più astratte regole di generosità e umanità (qui rappresentate dal buonismo di eredità post-sovietica). La discesa nella metropolitana di Pietroburgo sembra, perciò, metaforica. Una discesa agli inferi. Lo scrittore è uno studente di origine russa che ha dovuto abbandonare la sua terra; per cui questo testo suona come una specie di doloroso congedo, anche se la meta è la bella terra dove crescono i limoni.

Menzione d'onore a Alessia Marta Manera del Classico Parini di Milano per Mediterraneo 66, pubblicato con il numero 54

Mediterraneo 66 è ispirato al romanzo "Furore" di Steinbeck, che narra il viaggio di una famiglia, cacciata dalla propria terra, verso la California. La Statale 66, come ci dice Steinbeck, è la strada per la quale viaggiano questi disperati in cerca di una vita migliore. Oggi, la Statale 66 è il Mediterraneo, come spiega il titolo. Il testo narra tre storie di ragazze fuggite dal loro paese mosse dalla speranza, o meglio dall’illusione di trovare finalmente il benessere. Il pregio di questo testo è la sua asciuttezza, cioè la semplicità, in qualche caso anche la brutalità, con cui vengono narrate situazioni che potrebbero scivolare nel patetismo, nonché l’accostamento immediato di scene diverse, messe l’una di fianco all’altra secondo un meccanismo quasi cinematografico.


I TESTI PREMIATI:

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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010