Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
15ª edizione - (2012)

Immagini da: L’ultimo canto di Saffo di G. Leopardi

“Sono qui sulla rupe, io che ti ho tanto amato, a contemplare per l’ultima volta la placida notte e la tenue luna.
Osservo, serenamente, ciò che mi circonda e mi fu amico nella più tenera età e penso a quanto gli uomini si rallegrano nell’udire il rombo del tuono durante un temporale o a passeggiare fra la nebbia ascoltando il fragore di un fiume in piena.
Ricordo quando sciogliendomi i capelli prima del sonno mia madre mormorava dolci parole che mi rendevano lieta.
La natura è divina, divino è il cielo e l’umida terra.
Serva, amante respinta, i miei piedi non possono toccare il suolo.
La bellezza tutto concede nella vita e la buona sorte arride solamente a chi è pieno di grazia e di avvenenza.
Mi domando, allora, quale sia stata la mia colpa, quali i miei errori per meritare un destino così avaro.
Io sono priva di bellezza.
Il crudele Giove non mi bagnò con il liquore della sua ampolla ma mi regalò un intelletto “alato”, massima fra le sventure.
Io osservo, io capisco, io soffro.
Si annullano anche le illusioni, leggere compagne della gioventù.
Il tormento d’amore mi trafigge e debole mi aggiro tra grigi e stretti spazi.
Noi miserabili mortali non siamo nulla e tutto ciò che accade nell’universo è inspiegabile e misterioso.
Per me non cantano gli uccelli e non risplende l’alba.
Nuvole scure pesano sui pensieri incatenandomi in sgraziate forme.
Dunque, chi sono?
Un’ospite indesiderata: questa fu Saffo sulla Terra.
Il tuo viso e gli occhi ardenti si perdono nel vuoto.
Non ero nulla.
Solo parole, poesia e canto.
E tu Faone, che ho tanto amato, vivi felice se ti sarà concesso.
Malattie, vecchiaia e affanni affliggono i viventi.
Ora mi aspettano il Tanaro, la buia notte e le fresche braccia di Proserpina dove già si trova il mio alto e raro ingegno.
Il corpo, la rude scorza rimarrà a lungo sulla pietra, senza alcun peso.
La morte, la morte sola correggerà l’immane errore del cieco Fato e la mia anima, nuda, fuggirà da Dite”.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010