Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
15ª edizione - (2012)

Donne

Donne sfiorate e donne violate,
donne tradite e donne traditrici,
donne di ogni genere.
Donne che protestano per indossare il velo,
donne che protestano per star nude,
donne d’affari e casalinghe
donne amate e che amarono troppo.
Donne rapite e buttate via,
donne senza seno e donne senza cervello,
donne che fecero la storia da madri e sorelle,
donne che cambiarono la storia nell’anonimato,
donne rovinate e donne che rovinarono.

Eppure tutte furono donne, tutte furono amanti,
tutte negli abissi delle loro anime sognavano un amore,
ingenue o maledette, belle o brutte,
non hanno mai smesso di esser donne,
di cedere il passo per esser prime,
di avere la precedenza ed esser sempre seconde.

Vergini e puttane additate nei paesi,
umiliate per un unico crimine
che fu l’indipendenza,
non smisero mai di esser donne.

Ed ecco poi che si pose l’uomo,
l’uomo forte e guerriero,
l’uomo calcolatore feroce,
l’uomo del coraggio e della vigliaccheria,
l’uomo delle guerre mai combattute
e l’uomo che aggredì alle spalle,
l’uomo delle sensazioni violente
e degli amori passeggeri,
l’uomo che vive ogni giorno un’estenuante sfida,
l’uomo che s’innamorò di un ideale,
l’uomo che s’innamorò delle donne
dalle gambe lunghe e la vita stretta
ma visse un’esistenza disonesta
con chi ha le gambe corte e la vita rovinata.

Ecco l’uomo che incontra la donna all’inizio dei tempi,
Dio era maschio e creò la donna dalla costola del suo futuro compagno.
E se Dio fosse stato donna?
Madre di tutte le madri,
madre della piante e degli animali,
di leoni e di pesci,
aquile e conigli.
Madre di tutte le cose
diede all’uomo la forza e alla donna la furbizia,
all’uomo la dura perseveranza e alla donna l’amore profondo per il prossimo,
le donò la speranza che le permise di procreare e crescer figli nella polvere e nel fango,
come in palazzi di odio e di cristallo.
L’uomo accudì una compagna e ne visitò molte altre,
l’uomo cacciatore geloso delle sue prede
amò la consorte come si ama il bottino e non come amica,
nella danza la sedusse per intrappolarla in superstizioni e pregiudizi crudeli.
L’uomo protagonista della storia
ingoiò amanti prigioniere di amori non ricambiati,
abusò di una forza non accompagnata dal senno,
gli fu donata per amare con vigore,
proteggere,
nutrire il prossimo accudito dalla compagna,
ma che venne anche usata per imporre leggi false e razziare villaggi,
fare la guerra e far sesso senza amore.
Perché tua madre o tuo padre lassù
ti crearono forte e bello,
ma senza cervello?

Ti regalarono quell’intelligenza che ti permise di vincere guerre
e ragionare sui massimi sistemi,
ti regalarono l’arte del calcolo e quella della poesia,
ti regalarono le ali della fantasia,
e ti regalarono poi la donna,
che non si fece intrappolare nei tuoi calcoli arguti
né si lasciò impressionare da vivaci canti d’amore,
la donna altera e preziosa tu l’amasti senza capirla,
come lei ti curò senza mai afferrare il senso delle tue battaglie.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010