Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
16ª edizione - (2013)

Il futuro nella speranza

Il mondo giovanile, in questo periodo di grave crisi economica, è attraversato da un senso di sconforto e inadeguatezza.
Il futuro appare nebuloso e senza prospettive.
Le scuole sono sempre più allo sbando per mancanza di investimenti e innovazioni. La disoccupazione giovanile è ai massimi storici.
Dobbiamo arrenderci? Non possiamo mollare! Abbiamo diritto a un futuro!
La parola d’ordine è sperare.
Per realizzare i nostri sogni bisogna credere di poter cambiare la situazione attuale. I giovani devono mettersi in gioco anche a costo di duri sacrifici. La lotta per un cambiamento è necessaria e costruttiva.
Fonte di riflessione su questo argomento è stata la lettura del libro Storia di Iqbal.
Iqbal è un ragazzino schiavo del suo padrone, che lo costringe a lavorare in un laboratorio di tessitura di tappeti per poche rupie. Stanco di questa situazione decide di denunciare e collaborare con un’associazione per la liberazione di altri bambini sfruttati.
Dopo un riconoscimento della sua lotta a livello internazionale, Iqbal viene ucciso a soli 13 anni.
Iqbal è un grande esempio di coraggio: un ragazzino che ha sperato in un futuro migliore e non si è lasciato intimidire dalle difficoltà fino a dare persino la sua vita.
Questo libro mi ha aiutata a meditare sul mio modo di vivere e crescere, molto più facile rispetto ai ragazzi pakistani. Se Iqbal è riuscito a cambiare la sua vita in condizioni così difficili, perché non possiamo farlo noi?
Abbiamo il privilegio di vivere in una società che ci garantisce molti diritti: allora sfruttiamoli!
Facciamo sentire la nostra voce senza compiangersi ma mettendo in luce le nostre qualità.
Anche Papa Francesco ha cercato di incoraggiare i giovani con un appello: «Non lasciatevi rubare la speranza».
La speranza ci appartiene perché è la molla della vita, è ciò che ci spinge a tirare fuori il meglio di noi stessi nei momenti difficili. Lo stesso Papa ha voluto dimostrarci la sua fiducia nel futuro andando a trovare i giovani carcerati. Ha cercato di far comprendere loro che nella vita non si è mai soli se si cercano segnali di riscatto e speranza nel futuro. Sono le scelte di ciascuno di noi che possono cambiare il corso delle cose e creare un futuro migliore.
Solo se i giovani avranno una visione positiva delle proprie capacità sapranno trasformare la paura per l’ignoto in speranza per il futuro.
Desidero essere artefice del mio futuro: ho la vita davanti e la voglia di realizzare i miei sogni.
Come disse Eleanor Roosevelt il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni; solo se sapremo sognare un miglioramento e lottare per i nostri ideali potremo avere un futuro più prospero per tutti!


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010