Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
17ª edizione - (2014)

Possono le parole avere le ali?

Scrivo sempre messaggi lunghi.
Proprio non riesco a capire come le persone riescano a comprimere i propri sentimenti in frasi brevi o con stupide abbreviazioni. I sentimenti e i pensieri hanno la necessità di essere espressi.
Cos’è la scrittura se non l’arma più potente che abbiamo?
Beh, forse questa frase sarebbe più corretta e giusta se dicessi che le parole sono l’arma più potente. E questo è vero, ma anche no. Sapete come si dice… «Verba volant, scripta manent», quindi, direi che la parola scritta è forse la migliore forma di parola.
Provate a pensarci, le lettere d’amore sarebbero la stessa cosa se fossero semplicemente dette? Sarebbero senz’altro ugualmente piacevoli, ma volete mettere questo a confronto del limite che la parola detta ha alla base? Essa viene dimenticata… col passare del tempo perde il suo effetto.
La parola scritta non soffre di questo difetto.
Sarà letta e riletta, e la sua forma non cambierà mai, ma rinnoverà ogni volta gli animi dei lettori di quel sentimento originario.
Come faremmo a conoscere le parole di chi ci ha preceduti, quelle parole sagge che oggi ci piacciono tanto, se non le avessero scritte?
La scrittura è uno degli elementi più importanti che ci rende umani.

Dove ho imparato il significato di scrivere?
Credo di averlo sempre saputo, sin da quando ero piccola e ho iniziato a leggere.
E a leggere, e a leggere.
Fino a ora. Ma me ne sono resa davvero conto solo da un paio d’anni fa.
Grazie a un libro chi mi ha aperto gli occhi, un classico della letteratura: Orgoglio e pregiudizio.
Mi ha fatto capire l’importanza della scrittura, e di come le cose possano essere scritte.
Come Il piacere di D’annunzio è considerato la bibbia del Decadentismo, così io credo fermamente che quest’opera di Jane Austen debba considerarsi il manifesto della scrittura.
Non tanto per il contenuto della storia, che può essere considerato un po’ frivolo e non profondo come quelli di Freud e Svevo, ma piuttosto per lo stile di scrittura.
La Austen utilizza una forma di scrittura affilata grazie alla quale riesce quasi a graffiare le nostre menti, stuzzicando la nostra intelligenza.
Chi non vorrebbe essere Elizabeth? Avere quel ben descritto acume di pensiero che la distingue dalle altre sorelle?
È una storia in cui non ci sono eroi o personaggi mitologici, le persone non sono perfette, anzi vengono valorizzate grazie ai loro difetti.
Quanti in questo mondo riescono a mettere in buona luce dei personaggi attraverso i loro difetti?

Con la scrittura possiamo arrivare a creare meraviglie che neanche immaginiamo possibili.
Entriamo in un altro mondo, tutto nostro. Un mondo dove possiamo essere noi stessi senza riserve, e siamo liberi di divertirvi e giocare con la nostra immaginazione.
Ci sfidiamo, combattiamo e poi vinciamo.
Sì, ne usciamo vincitori, con la scrittura dalla nostra parte non si può perdere.
È la nostra stessa essenza.
Chi almeno una volta nella sua vita non ha sentito in bisogno di scrivere? Anche solo per sfogarsi o per mettere giù ricordi che così non invecchieranno mai.
Anche oggi, dopo tutto, ci sono ancora cose che non si riesce a dire. Cose che devono essere scritte e inviate con i telefoni.
Sentimenti di amore, amicizia e odio, scritte da migliaia e migliaia di generazioni in tutto il mondo.
È questo il potere della scrittura, la sua capacità e l’immensa possibilità di decidere come trasmettere quello che si sente.
Le parole scritte sono l’espressione dell’anima.
Io credo che scrivere ti possa salvare la vita.

E ora, voi che leggete; pensate di essere d’accordo con me?


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010