Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
11ª edizione - (2008)

Il pił vecchio dei miei libri

Mi è sempre piaciuto leggere. Da bambina, durante gli intervalli, mentre tutti giocavano a nascondino, io restavo seduta in classe e sprofondavo nella lettura, perché i miei migliori amici erano i protagonisti dei libri: loro non mi lasciavano mai da sola, c'erano quando avevo bisogno. Passavo ore così e non ho dimenticato l'emozione che provavo.
 Ora tutto è diverso, a volte mi sembra di non essere più quella bambina e mi chiedo come sono arrivata fin qui. Il tempo va avanti frenetico, le giornate si susseguono uguali e difficili; sempre più rari sono i momenti da passare con se stessi. Sento di non poter proseguire prima di aver capito come sono davvero.
 Allora mi fermo un attimo e prendo il più vecchio dei miei libri. Era tanto che non lo sfogliavo. È più un album, qualcosa che parla di me, di quello che ho vissuto, e ogni tanto un commento scritto di fianco in matita mi ricorda anche il mio stato d'animo. Comincio dalla prima pagina e vedo una neonata assonnata che non sa niente del mondo. Il suo sguardo ingenuo mi fa venire voglia di avvertirla che nella vita non sarà sempre cullata e tenuta in braccio, ma è meglio lasciare che stia tranquilla per il momento. Ma vedendola crescere mi accorgo che non ha bisogno del mio aiuto, se la sa cavare, anche quando inizia l'asilo. Mi fa tenerezza mentre si allontana piangente dalla mamma che tenta di consolarla, ma presto si dimenticherà di questo iniziale disagio. Le amicizie, una parte importante della sua infanzia, la accompagnano e le mostrano come in tanti si è più forti. Come sono lontani quei pomeriggi passati all'ombra di un pino!
 Poi arriva la prima vera pagina difficile, quella in cui si scopre cosa sia la solitudine. C'è il segno di una lacrima, scesa lentamente ripensando a quei momenti. Riprendersi è difficile, ma ogni esperienza serve per crescere. Così, tra momenti felici e attimi di malinconia sono arrivata a oggi. C'è solo una foto in questa pagina, io con in mano questo libro. Ho una faccia stanca e scontenta, l'aria di una di quelle persone che hanno molte cose per cui essere felici, ma vedono solo quelle di cui lamentarsi.
 Questa volta però ho notato un particolare in più: in ogni pagina, anche quelle peggiori, non ero mai da sola, c'era sempre qualcuno a supportarmi, a correggermi o semplicemente era lì perché non fossi completamente sola. Sono le stesse persone che adesso mi rassicurano, mi dicono che è normale non sentirsi sicuri ma che devo avere coraggio. Mi sorridono, confidano in me, e io non voglio deluderle. Credo di aver capito quello che devo fare: prendo in mano una penna e comincio a scrivere.
 Da oggi non sarò più solo una spettatrice della mia vita, non mi accontenterò di una foto fatta dall'esterno. Da oggi scrivo io.


»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni

Copyright © 1999 - Comitato per Sofia - Tutti i diritti riservati.
Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010