Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
11ª edizione - (2008)

Pensieri di Astianatte
di Lara Lattanzio
Menzione d'onore

Io non sono mai diventato adulto.
Ho chiuso gli occhi nella polvere... come mio padre.
Io però non ho potuto combattere, mi hanno strappato il tempo dalla pelle. Non ho avuto la possibilità di diventare un guerriero come lui.
Mio padre, così bello, così forte... io così piccolo. Indifeso!
A te che leggi parlerò del mio dolore. Il dolore di un impotente.
Oh Troia! Troia, bruciata dalle fondamenta alle alte torri.
Troia, casa di mio padre e di suo padre prima di lui.
 Troia, conforto fatto di bianche braccia e di morbidi pepli.
Troia, a cosa sono servite le tue possenti porte?
Troia confusa, devastata e perduta come mia madre quel giorno.
 A cosa è servita la mia vita?
Che senso ha avuto la mia nascita?
Come un uccellino sono caduto dal nido. Io, che sognavo tranquillo tra le braccia della mia nutrice.
Sì, sognavo... e sai una cosa... nessuno può cancellare i sogni di un altro: nessun uomo ha questo potere, anche se è forte e potente come te, Ulisse.
I sogni, Ulisse, non si possono violare.
E io, mentre precipitavo, ho chiuso gli occhi e ho sognato.
Ho sognato mio padre che tornava dal combattimento con Achille.
Ho sognato mia madre col suo vestito delle belle occasioni.
Ho sognato mio nonno seduto in tutta la sua regalità sul trono.
Ho sognato la mia prima armatura, il mio scudo lucente... la lunga asta.
Ho sognato così forte che anche l'aria che mi circondava ha cominciato a vibrare.
A terra è precipitato solo il mio corpo.
La terra ha bevuto solo il mio sangue: il mio sogno è fuggito dalla polvere rossa.
Guardami, ora puoi vedere l'uomo che sono diventato... non ci riesci? Allora prova a chiudere gli occhi e sogna: io sono qui accanto a te.
Il mio cuore batte nel tuo e una parte di me continua a sognare con te.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010