Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
10ª edizione - (2007)

Magia!

Giro la pagina bianca e sospiro, finito. Ho finito anche questo libro. Come sempre una miscela di emozioni: sorpresa, paura, felicità... Momenti di suspense, attimi di meraviglia, minuti frenetici senza un attimo di respiro per sapere cosa accadrà. Quasi un'apnea, ma non stavo per affogare, no, stavo contemplando tranquillamente il fondale e i suoi abitanti e poi all'improvviso su, velocemente, vengo strappata da quel fantastico mondo.
I personaggi erano diventati miei amici, conoscenti o persone che non sopportavo. Mi ritrovavo a pensare di incontrarli dopo scuola e subito dopo: "Ma cosa sto dicendo?". Ho fatto tante miglia con loro, oppure siamo rimasti lì scambiandoci esperienze, ho visto posti che non si riuscirebbero a vedere tanto facilmente.
Le cime delle montagne più alte o gli abissi più profondi. Mondi passati, epoche future, paesaggi sconfinati e antri oscuri.
Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa, qualcosa che si può apprendere solo in questo modo.
Anch'io vivevo la storia con loro e provavo le stesse emozioni, ero quasi un terzo, un quarto, un quinto personaggio. Qualcuno che ancora nessuno conosceva, senza passato, senza nome, potevo vivere in un modo diverso, pensare e agire diversamente. Magari non ero d'accordo con tutti, ma con tutti sono cresciuta.
Sono così vivi che alcune volte vorrei andare a trovarli e allora aggrotto la fronte e mi domando: "Dove sono? In quale luogo ci potremmo mai incontrare?".
Poi ricordo che loro sono amici fidati, basta cercarli. Sono là sullo scaffale, nella libreria, su quella mensola in alto, ah sì, ce n'è uno anche sul comodino.
E comincio a leggere...:"Ciao, da quanto tempo eh?".
Sono tutti lì, come li ho lasciati, mi stavano aspettando.
Non c'è bisogno di nient'altro, un posto comodo dove sedermi, un libro, un po' di immaginazione e... magia!

Sono lì, solo io, tutto intorno a me appare sfocato, privo di colore. Sono in alto, non mi giunge alcun suono se non in lontananza, ovattato. Le parole: appena bisbigli. Una è la voce, sta recitando, a tratti pacata poi agitata, impaurita. Segue la storia, è la storia, fa la storia. Inizia e l'avventura inizia, si ferma e cala il sipario.
Va di pari passo con la penna dello scrittore. È lui il burattinaio che muove i personaggi. È lui il fabbro che forgia i destini. È lui il sarto che tesse la trama. Io, sono la voce che non sa cosa aspettarsi. Riderò? Piangerò?
Sono la voce che si chiede quali emozioni si provi a scrivere storie meravigliose come quelle che ha letto. Cosa si provi quando si hanno una penna, un foglio e poi ci si ritrova con un capolavoro tra le mani, un sogno trascritto. E l'unica risposta che so darmi è: prendere quella penna e quel foglio e vedere cosa accadrà.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010