Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
10ª edizione - (2007)

Lo sbaglio dei giusti

Si sa che l'uomo per cercare di facilitarsi la vita e per permettersi una vita più serena ha sempre cercato di manipolare la natura e gli animali, con incroci studiati e ora con l'avvento dell'ingegneria genetica…
Be', forse direte : "Che cosa c'è di male in esperimenti fatti in maniera naturale senza mutare il Dna degli animali e senza mischiare il materiale genetico di più individui?".
Bene. Ma posso dire la mia?
"Ciao, sono…? ... a dir la verità non so bene chi sono, sono un individuo definito sbagliato.
"Forse hanno pensato che io non avevo bisogno di un nome come gli altri cani che corrono veloci fuori dalla mia cella…
"Vivo in questo allevamento da due anni, da sempre. Ho altri due fratelli ma non li vedo da quando siamo stati separati, moltissimo tempo fa ormai.
"Eravamo molto felici, con le nostre macchie nere sul musetto, quel musetto con cui ci coccolavamo allegri nei primi giorni di vita, quando il calore affettuoso di nostra madre ci accoglieva ogni volta che il mondo ci sembrava troppo pauroso per affrontarlo da soli…e ogniqualvolta che uno degli dei ci passava vicino lentamente.
"Non ho mai capito con quale criterio essi sceglievano gli eletti che avrebbero vissuto felici e con ogni comodità rispetto a quelli come me che sarebbero stati circondati per il resto della loro vita da una rete da pollaio e che non avrebbero mangiato altro che avanzi.
"Penso che questa capacità di discernimento tra ciò che è giusto da ciò che non lo è sia una loro prerogativa, ma vorrei sapere perché proprio io devo dormire al freddo della neve di gennaio o sentirmi arroventare il cervello al solleone di agosto quando anche gli dei non si espongono tanto al sole per paura di bruciarsi.
"Perché devo essere io sbagliato, senza nome, senza dignità e senza futuro, mentre altri come me possono fare sostanzialmente tutto quello che vogliono e non devono temer niente nel loro futuro?
"E dire che ieri tutto questo poteva finire…
"Ogni settimana c'è un giorno in cui molti dei si recano nell'allevamento per portarci via… non so dove ma dicono che bisogna essere felici quando questo succede.
"Comunque, un po' alla volta questi dei sceglievano uno di noi che era stato ritenuto "giusto" , e lo portavano via oltre il nero cancello di ferro che dava sulla strada.
"Quel giorno però era successa una cosa particolare. Uno degli dei, un cucciolo di dio, si era avvicinato alla mia gabbia e mi guardava attentamente con i suoi strani occhietti tondi.
"Prima con molta attenzione, quasi per cercare qualche disegno sul mio manto; poi sempre più con sguardo simpatico e affettuoso, sguardo che mai si era posato su di me e mi faceva sentire come se in quel momento solo io stessi nei pensieri del piccolo, come se io solo fossi importante…
"Questo mi fece imbarazzare moltissimo e sentii il desiderio di scappare lontano da quell'occhio curioso, ma la mia piccola gabbia non mi permetteva di andar lontano così cominciai a muovermi in maniera irrequieta sbattendo anche a volte il mio musetto contro il duro e freddo metallo che mi circondava.
"In quel momento immaginai vividamente ciò che c'era oltre al pesante cancello…un mondo di pace,dove vivevano tantissime divinità in armonia e dove sicuramente anch'io avrei trovato un luogo caldo dove dormire e dei pasti nutrienti a saziarmi… ma solo un dio poteva condurmi in quel meraviglioso miraggio.
"Allora cominciai ad abbaiare come per dire: 'Prendimi, ti sarò fedele… non ti deluderò'. Alzando anche le zampe anteriori in modo festoso e facendole sbattere sulla rete come per cercare di arrampicarmi.
"Non so perché ma questo spaventò molto il giovane dio che si mise a piangere e scappò via dai suoi genitori, e con lui scappò anche la mia possibilità di andarmene da quel l'odiato posto dove ero rinchiuso senza un domani, ma con tutte le sofferenze del quotidiano.
"Il bimbo si era avvicinato senza paura a un errore, a un peccatore dalla nascita. Si era avvicinato a me.
"E fu proprio la bestia immonda a farlo allontanare come per voler dar ragione alle scelte degli dei…
"Forse sono cattivo? Forse sono pazzo? Forse potrei far del male nel perfetto mondo degli dei? È per questo che mi tengono così rinchiuso?
"A render tutto più pesante oggi si è messa anche la pioggia… una pozzanghera oltre la rete riflette la mia immagine e mi ricorda il mio sbaglio…
"È brutto perdere la dignità e la felicità per colpa della tua coda… troppo corta e un po' storta."


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010