Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
9ª edizione - (2006)

Pentateuco

I

Loro, la merda della terra, scavarono negli occhi
reciprocamente.
I pensieri
già
spiegavano ciò che non era necessario spiegare
e da qui - far di necessità virtù -
essi iniziarono a perire
nella greve lancinante morsa
della fame
quando ancora avrebbero unicamente potuto cibarsi
della madre
o delle nuvole inarrivabili.
Costruirono il pane, sfuggirono alla morte escogitata per potersi nutrire e subito nacquero anche le funzioni organiche; in massa espletarono l'inutilità assimilata al fine di amare, di desiderare uno straccio d'esistenza.

II

Madre Humus ingoiava ingoiava ingoiava
la merda della sua propria merda
e si gonfiò ancora la sua placenta
un nuovo sofferto lungo travaglio
per donare alla luce
il germe perverso
di un campo di grano.

- Qui causa e conseguenza vivono tra noi come simmetrico riflesso
e questo io canto
e con questo io scardino
l'unico saldo punto del pensiero moderno.

III

Distese gialle
di vita rigogliosa
inizio di una civiltà millenaria
in loro si rinfresca
l'anima
mentre colgono ignari
i frutti di una terra sporca
e il virus dilaga il virus dilaga
- mangiate il pane
un cancro iniettato nell'intestino
- osservate la vostra immagine
che fa il verso stampata sulle acque
- guardate la putredine
la cancrena futura che osserva inesorabile
in un diabolico piano in cui voi tramate
contro voi stessi.

IV

E fu poi la rivolta animale
detto fatto i grilli sorsero dalla culla di Humus
- tuonando -
si disposero a migliaia
e cantarono imperterriti nell'Inverno, nella nebbia
riguardo la verità
che abbiamo barattato con la nostra umanità
quando ancora
conficcati nella carne
grossi ganci di rame ci fissavano ad essa
e le corde erano vermi

Chorus: dunque Levi abbandonò la tenebra che lo avvolgeva nella sua caverna
e gettò aspro la sua negazione
sulla distesa di grilli
cancellò la nera faccia di pece
del cielo inesorabile,
coprì il più onesto dei canti
con la più falsa menzogna.

- ecco che i grilli
divennero davvero
inferiori agli uomini
i loro pensieri
tramutati in grugniti.

Dalle acque allora
si levarono i gabbiani
ancora zuppi di schiuma amniotica
e ritti sulle ali
toccarono e scossero il sole
urlarono anch'essi
riguardo la verità mistificata in un sol colpo.

Chorus: dunque Levi abbandonò la tenebra
che lo avvolgeva nella sua casa
costruì pesci
per i gabbiani
così essi abbandonarono il sole spento che
d'improvviso
tornò a splendere sui campi di grano.
E divorarono i pesci.

- ecco che i gabbiani
divennero davvero
inferiori agli uomini
i loro pensieri tramutati in grugniti.

E gli alberi poi
fiorirono di frutti scuri
ammaccati
vivevano di buio
mentre era la luce un'agonia
escrescenze verdi sull'epidermide di Humus
confidarono al vento in un sussurro
il degrado
l'omicidio
la tortura
impestando i sogni di coloro che
per Necessità
han diritto di dovere alla notte il sonno.
E questi! Si svegliavano ogni giorno madidi
gonfi di cicatrici.

Chorus: dunque Levi abbandonò la tenebra
che lo avvolgeva nel suo Skyscraper
e distribuì cesoie ai suoi simili:
si amputarono agli alberi le vene
che pulsavano in seno
alla creatrice madre
e solo le radici furono risparmiate
così da costringerli
ad una morte evitabile.

- ecco che gli alberi
divennero davvero
inferiori agli uomini
i loro pensieri tramutati in grugniti.

V

Oggi anch'io talvolta m'inganno
di finta luce gravida
d'amore profumo passione
che scuote i panni stesi
e le impalcature rugginose
su cui i palazzi in fondo si ergono
e le briciole
del mio cuore.
Vorrei poter toccare allora
i ponti avvolti nella nebbia
di periferia
raggomitolato nei miei stracci
e ridere di un riso ingenuo
per inalare le idee
le canzoni
rubare l'afflizione
dalle teste dell'esistenza
e macinarla
renderla innocua.
Ma poi mi sveglio
e torno ad essere omicida.

Adagio: Ho diritto di essere fondamentalmente incazzato per l'erezione istituzionale
che mi stupra
costante.
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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010