Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
5ª edizione - (2002)

Critone

Le leggi personificate dicono a Socrate come si deve comportare. Riferisco tutti i momenti importanti del loro rimprovero e alla fine dico perché l'ubbidienza alle leggi deve ed è considerata cieca e incondizionata.

Le leggi chiedono a Socrate quali siano i rimproveri.
Esse sostengono che le persone sono state generate, allevate ed educate in base alle leggi, pertanto sono tutte loro creature e loro servi.
È importante rispettare le leggi e la patria ricordando che la patria è degna di onore più che la madre e il padre e che bisogna venerarla, ubbidirle ed eseguire quello che comanda.
Le leggi prevedono che colui al quale eventualmente esse non siano gradite, possa uscire dalla città e andarsene dove voglia, ma chi decide di restare, pur vedendo il modo con cui le leggi regolano la giustizia e la città, ha dato il suo consenso a fare quanto esse ordinano.
A questo punto chi non ubbidisce commette ingiustizia in triplice maniera. Anche Socrate sarà punito se farà quello che gli viene proposto da Critone.
Tuttavia a Socrate piacevano, tanto che egli non è mai andato fuori dalla città, qui ha dato vita ai suoi figli e qui li ha educati.
Se calpesterà la costituzione della propria città e se ne andrà in città vicine, sarà visto come un nemico perché avranno timore che egli possa tornare a compiere le stesse azioni per cui è stato condannato, sovvertendo anche le leggi vigenti nella città in cui si rifugia.
Perfino le leggi dell'Ade accoglieranno Socrate non benevolmente, sapendo che, per quanto era in suo potere, egli ha tentato di distruggere le leggi della sua città. Dunque ubbidire alle leggi e in maniera incondizionata è giusto anche quando non si è d'accordo con esse.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010