Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
12ª edizione - (2009)

Leggere: gli sguardi e le corde di un liuto

Ma più beata che in un tempio accolte serbi l'itale glorie. Ripetendo mentalmente più è più volte questa frase estrapolata dai Sepolcri di Foscolo, continuavo a mirare gli splendidi cenotafi di Santa Croce. Cercavo di rimembrare da quale passo dei Sepolcri mi era rimbalzata in testa questa frase ma non vi riuscivo, tanto ero ammirato e stupito dalla lucente vetustà. Fra tarde epigrafi e scritte ingiallite dal tempo trovavano riposo colui che aveva osato compenetrare i misteri dell'universo, infrangendone la struttura cristallina e tolemaica, Galileo, ed esemplari santi dalle virtù taumaturgiche o morali quali Sant' Antonio da Padova e san Bonaventura. Un po' più avanti, solitaria e altera, la tomba di Niccolò Machiavelli, accanto a Guicciardini, amico e rivale nella Firenze repubblicana. Ma il più splendido di tutti era il monumento sepolcrale in onore di Dante - vuoto, il corpo è tumulato a Ravenna, nel lido di Classe denominato poi per orgoglio dai ravennati Lido di Dante; a un occhio disincantato la figura femminile raffigurata in alto a destra, quasi un amorino il cui volto era ricoperto da calde lacrime, appariva come la poesia o la sua musa Calliope in lutto per la nascita al cielo del sommo poeta. Girandosi sul lato mancino, si scorgevano numerose cappelle fatte edificare dalle più importanti famiglie della Firenze del Trecento come i banchieri Bardi e Peruzzi. Ed ecco a sinistra il crocifisso di Donatello! Lì per lì ti lascia quasi sconvolto, tanto è rappresentata umanamente la figura di Cristo: il signore della storia è rappresentato con le fattezze di un semplice contadino; smilzo, con zigomi ben pronunciati e scarni tratti, vera rappresentazione della sofferenza. Ben si compenetra, dall'altro lato, con gli affreschi di Giotto relativi alla storia di San Francesco: un personaggio non idilliaco, ma calato nella storia, con i suoi bisogni e i suoi desideri, ma capace di trovare la risposta alle esigenze del proprio cuore in una ricerca. Era proprio visitando questo posto, nello stesso punto dove ero io, semplice studente in viaggio d'istruzione a Firenze, che Stendhal era rimasto così abbacinato da poter poi dar nome a una sindrome, la sindrome di Stendhal, appunto, che si manifesta con la straordinaria e intima partecipazione a un'opera culturale. Sì, perché ogni opera d'arte non va guardata, ma va osservata, succhiata e letta per poter essere compresa. Dietro alla realizzazione di quest'opera o di quel libro c'era stata una persona in carne e ossa come noi. Il cuore dell'uomo ha esigenze di felicità e libertà e deve concretare tali esigenze: l'uomo nasce con questo cuore, cioè nasce con questa speranza; in questo muscolo cavo che nel contempo è considerato il nucleo dell'interiorità e dei sentimenti di ogni uomo, anela una speranza: il cuore dell'uomo è una promessa. Ecco perché quanto realizzato dall'uomo non va guardato, neanche osservato, va letto con emozione e va inteso con occhi, ragione e cuore. Chissà, forse l'autore del Rosso e il Nero era rimasto affascinato dalla morte di San Francesco raffigurata da Giotto: in essa si avvertiva che l'elemento divino non era un principio regolare lontano e nascosto dei cieli ma fonte di amore pura e disinteressata; si avvertiva - leggendo bene - la compenetrazione tra l'umano e il divino e si poteva avvertire di partecipare al moto regolare dei pianeti e di circolare nelle loro orbite perché leggendo quell'opera si poteva capire che anche noi siamo polvere di stelle. Idea che poteva esaltarti o spezzare il tuo io in mille cocci come un vaso di cristallo infranto mentre un brivido gelato ti sale lungo la schiena. Tutto ciò può essere compreso solamente leggendo e leggere impiega tempo! Difficile soprattutto per una civiltà come la nostra, la civiltà di internet, che intravede la sua età dell'oro non nei bei campi e fiumi di latte e miele cantati da Virgilio o Orazio ma nel paradiso della tecnica. Eppure basta semplicemente dire ogni tanto stop per non disumanizzarci e restare con i piedi per terra, per poterci poi elevare nella lettura. Leggere che fatica! Lo diceva anche Immanuel Kant: faranno altri per me questa mesta occupazione! Eppure se uno trova un attimo del proprio tempo, mentre legge sentirà al suo interno una misura armonica, percepirà le scale delle note e la sua coscienza quasi vibrare come le corde di un liuto. A volte mi capita di sedermi in poltrona con il gatto accoccolato sulle gambe e prendere un libro, sì, semplicemente prenderlo. Prenderlo e sentirne il peso nelle mani, sfogliarlo delicatamente con un dito e annusarne il sapore perduto delle pagine. Cose che spesso e volentieri un lettore disattento perde, come un turista che osserva un'opera d'arte. Mi sentivo come il protagonista di Un mondo di carta di Pirandello, disperato perché la sua incipiente cecità non gli permetteva più di avvicinarsi ai suoi amati oggetti del desiderio, fatti di carta e dalla copertina ruvida; cercava quindi ancora qualcuno che potesse leggergli la descrizione della nordica cattedrale di Trondheim, di cui grazie alle ali della lettura poteva scalarne i pinnacoli e toccare i capitelli. In un mondo di carta si può fare o pensare cose inimmaginabili, si può sognare e sfoderare ambizioni volando sulle ali dell'arcobaleno senza alcuna inibizione materiale. Basta leggere, ma saper leggere bene! Il significato di un testo deve uscire allo scoperto nei suoi meandri più profondi, come i prigioni di Michelangelo. Il personaggio è già vivo e respira all'interno del blocco di marmo, bisogna solo liberarlo nella nostra realtà. Questa nostra realtà è una linea ove si incontrano la storia e la fantasia, una linea su cui la lettura ci permette di volare. Gli esseri umani sbagliano per orgoglio o per umiltà e arrivano a dubitare di esistere, ma ciò che importa è saper vedere in una piccola goccia di rugiada che sfiora lo stelo di un'orchidea, la realtà volteggiare nelle volute del cielo. Tutto ciò non richiede una persona particolarmente elevata: è la lettura a elevarci, se sappiamo donarle gli spazi idonei. La scienza e la tecnologia sono nate come espressione di aiuto all'uomo e strumento volto alla comodità e all'affermazione di esso ma una macchina non potrà mai sostituire l'essere umano nei suoi bisogni, tra cui si annovera anche la lettura. Leggere è tutto: non è solo l'atteggiamento rivolto verso un libro o un'opera d'arte. Leggere è il vero metodo analitico-conoscitivo dell'uomo che non è un secchio o un foglio bianco da riempire di notizie e nozioni, ma una mente effervescente e creatrice. Il mondo va letto, vanno letti gli sguardi delle persone per poterle capire: il viso increspato e solerte di un vecchio, algido e dolce come le onde del mare, scavato da rughe ed esperienze; l'imberbe sguardo di un puro puero con il suo mansueto e timido sorriso; il pensoso sguardo di un filosofo, mago dell'essere perso negli spazi infiniti del fatuo sensibile. La lettura di uno sguardo comunica la vita, gli occhi penetrano le nubi e contemplano il celeste pianeta come osservando il volto trionfante e dolente di Cristo in croce. Leggere la società di oggi ci permette di scavalcare invece un muro di massa pietrificato e sbiadito e di raggiungere con la nostra analisi identità ceree nascoste dietro un cellulare o una nickname. Leggere significa per l'uomo moderno combattere contro paure ataviche e ancestrali, salvaguardare la propria identità. È diverso leggere un pensiero d'amore o d'amicizia su un foglio bianco e vuoto - da riempire come la vita - rispetto a un tvb mandato tramite una fredda tastiera di tasti e lettere. Occorre leggere! Ossia saper guardare e contemplare quello sguardo, quell'incontro che ti chiama per nome. Occorre vedere e sapere, percepire e comprendere per mettere in movimento le infinite corde del nostro spirito - ultimamente un po' arrugginite - e mettersi in ascolto di esse secondo una guardinga lettura. Trasmetteranno un leggero suono e allora, piccolo uomo, avrai capito. Cosa? Neanche io lo so, è troppo grande, ma ascolta, ti prego, ancora e allora avrai capito cosa significa leggere.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010