Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
3ª edizione - (2000)

Gli occhi dei bambini

Il treno corre sulle rotaie,
per quello che è
il viaggio finale;
ebrei restiam nella mente e nel cuore,
e ciò ci aiuta
a sopportar il dolore.
Una croce, un simbolo, un ideale:
questo bastò a fare del male.
Nel vagone di legno siam prigionieri,
pensieri e speranze si libran nei cieli.
E intanto la mente vola a mia moglie,
che ormai da sei mesi riaveva le doglie;
al giorno d'inverno in cui mi sposò,
e alla notte d'estate in cui incinta restò.
Con mia figlia Ariel correvo nei prati,
felici, lieti e spensierati.
Soldati perduti, risparmiate i bambini:
sventrateci a noi, come mastini!
Loro soltanto sono il futuro,
e io oramai sono maturo.
Ma quei visi paffuti, quegli occhi carini,
lasciateli stare, o assassini!
Ed ecco la morte,
si spalancan le porte.
Che Dio vi possa perdonare:
ma io non posso,
perché sono mortale.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010