Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
3ª edizione - (2000)

UUUAAAHH!! .. urlo - da "Il Piccolo Principe" di Saint-Exupèry

Mano.
Mano che trema.
Paura?
No, paura no, direi quasi eccitazione. Un'eccitazione forte, quasi nauseante..
Sguardo basso sulle mie mani.
Le mie mani ribelli.

Arriva un rumore, mi passa davanti. Mi sposta i capelli e mi fa sospirare.
Sono stanca. Il rumore si ferma.
Entro nella porta che mi si apre davanti: troppa gente, troppe anime.
Cerco uno sguardo..: inutile.
Tutti presi dalle loro piccole quotidiane stronzate.
E io che cercavo uno spiraglio di vita.. ma dove la dovresti trovare la vita se non in un vagone della metro? Ah, dimenticavo, ora va di moda avvolgersi intimamente nel proprio ego. Scusate.. Sono stanca.
Mi siedo per terra. Sì, proprio per terra, dove tutti poggiano i propri sporchi, luridi piedi. Dove tutti calpestano, schiacciano, comprimono.
Sì, mi siedo proprio lì, vicino alla porta..
Ma tu guarda, ora tutte le testoline mi guardano...schifate.
Immagino i vostri pensieri osceni su "questa adolescente" poco alla moda, poco simpatica e poco di classe. Sento quasi il rumore dei vostri occhi ribaltati su di me.. i vostri occhi abituati ad un atmosfera artificiale e fastidiosamente perfetta. Ma non lo sapete che l'essenziale è invisibile agli occhi?

Vi do forse fastidio qui seduta sul vostro (anzi nostro) sudiciume, rannicchiata e silenziosa? Bhè, cavoli vostri.
Le mie mani non tremano più. Ora mi tremano i pensieri.
C'è un uomo, un bell'uomo, fiori freschi in mano. Denti ben lavati fra le labbra sottili e serrate. Ehi omino, hai paura? Non te li tocca nessuno i tuoi preziosi fiori. Vedrai, la farai contenta (...). Una foglia cade e un uomo con le mani tozze mi passa davanti.
E mi guarda la bocca.
Cos'ha la mia bocca?
È baciata, sì...è vero, è baciata e mi sento addomesticata, dolcemente e pazientemente addomesticata, ho scoperto il prezzo della felicità e ho creato dei riti. Dei veri e propri riti.
Mi tremano i pensieri, potrei correre per ore, ma rimango qui seduta per terra, a guardare la città che passa da un finestrino. Una wfkljhmnliupjwwxdg, odiosa città mi passa davanti, la respiro, me la fanno vivere, ma non la amo.
Mi sento solo uno spettatore.
E penso a te, amico mio, che mi hai addomesticata come la volpe.. e penso anche al principe.. il mio piccolo principe che tanto silenziosamente mi ha insegnato la vita, e che altrettanto silenziosamente accompagna ogni mia minima, pazza, incontrollabile azione.
Sollevo lo sguardo: ancora troppe anime in piedi per potersi sedere sui sedili come "persone civili".
Ma "civile" cos'è? "civile" chi è?
Sicuramente civili non lo siete voi, che ancora mi guardate e inesorabilmente giudicate. Tornate alle vostre piccole quotidiane stronzate.
Grazie.
Chiudo gli occhi.
Apro gli occhi.
Serro gli occhi.
Spalanco gli occhi.
"chiudi gli occhi, muoviti!"
"perché?"
"ti ho detto di chiudere gli occhi; fallo e basta!"
"no, ho paura.."
"ti vuoi fidare di me? Chiudi quei cazzo di occhi e prova ad ascoltare.."

[fine interloquio della mia mente]

Occhi chiusi: ora è paura, non ne ho dubbi.
Ed eccolo, inesorabile, inarrestabile, quel profumo.. quel profumo di nulla, di niente, proprio così.. zero.
Vorrei entrarci in questo odore.
Vorrei assorbirlo.
Farmi assorbire.
Diventarne parte.
Nausearmene.
Cerco di aprire i miei polmoni, impregnarli a vita di questo sapore.. ma un colpo di vento me l'ha già trascinata in altra carrozza.
Chissà, forse era uno stralcio di libertà. Odore di libertà?!.. bò!
La metro si ferma. UUUAAAHH!
"Capolinea: prego scendere"
Grazie. Mi alzo. Barcollo.
Poche anime intorno alla mia.
Una goccia di miele mi cade addosso, e una signora con un vestito rosso mi sorride.
Chissà perché?


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010