Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

Luci su... Guernica - M'illumino nella verità

Homo homini lupus, bellum omnium contra omnes
(T. Hobbes)

Cosa può la ragione contro la forza delle passioni?
La ragione non sarà mai il primo pensiero di un uomo;
l'uomo solitario agisce senza pensare...
Urla, pianti, morte, distruzioni, crudeli barbarie ed inutili violenze.
Cosa hanno fatto questi uomini per meritarsi una simile punizione?
Nulla! Niente di così grave, non è loro la colpa.
È l'egoismo dell'uomo che decide le loro sorti.
Io, piccola finestrella, assisto inerme a questo massacro.
Dalla cima del muro ho una visuale completa della scena.
Tutto accade in pochi istanti ed è il caos totale.
Una donna piange disperata: hanno ucciso il bambino. È morto fra le sue braccia.
Grida di dolore la povera madre, stringendo forte il piccolo corpo esanime; eccola volgere lo sguardo al cielo in cerca di una spiegazione.
Un uomo è proprio qui sotto di me: si muove freneticamente e strilla, agita le mani in preda al panico. I suoi gesti sono convulsi, gli occhi sfogano la sua angoscia maturata da un'ingrata realtà.
Il popolo è in delirio, corre spaventato in cerca di un riparo, un luogo lontano dalle atrocità e dal rumore dei bombardamenti. Una folle ed inutile fuga... è in trappola!
Ehi, che è là in fondo? Travolto dalla confusione, calpestato dalla moltitudine sta un civile a terra. In una mano stringe il rudere di una spada e dalla stretta nasce un fiore tanto delicato quanto anomalo.
Mi sembra di sentire la sua fragranza, profumo fresco e primaverile...
Bum!!! Bum!!! Un fiore non basta a sconfiggere l'orrore della guerra!
Riesce a malapena a distrarti, ti dona, purtroppo, solo una breve gioia.
Anche il sole sembra evitare questo luogo, che, oramai provato da mille malvagità, rimane esclusivamente avvolto in una luce mesta, fredda.
Quanto scorgo mi spaventa e mi turba, perché mostruosità come la guerra sono la quotidianità per l'uomo.
In questo infelice sito, solo attraverso di me si può scrutare una realtà alternativa, al di là della quale trovare fiducia e placidità.
Venite, incuriositi dalla luce bianca, candida, che mi illumina e rievoca purezza e quiete.
Siete veramente sicuri che là fuori, al di là di quelle mura, possa esistere realmente la vostra utopia, il vostro ideale di mondo? Attenti a non rimanere abbagliati dalla luce.
Concretezza! La leggerezza spesso ha rovinato l'uomo che, implicato in un carezzevole miraggio, non si è curato delle conseguenze dei suoi gesti.
Ancora una volta è l'indole ad imporsi sul discernimento.
Per me, aperta e chiusa, non esiste né un "là fuori" né un "qui dentro"; si deve parlare di "ogni luogo", in quanto non le circostanze, non il territorio, non le patrie determinano il conflitto, ma l'ignoranza e l'arroganza del genere umano.
Ormai a me, piccola finestrella divenuta triste, non resta altro che piangere e sperare che questa carneficina aiuti a cibare la sapienza dell'uomo perché impari a gustare il differente cibo del valore della vita e della conoscenza:
Fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
(Inferno, XXVI)
Tu, Picasso, hai dipinto me in quest'opera, che hai dedicato al progresso nella pace.
Un capolavoro, dove la drammaticità è stata accentuata dall'assenza di quel colore, che manca anche alle guerre, dove la luce si spegne nella morte.
Tu, Picasso, lo sai che hanno scritto:
Io non sono un surrealista; non sono mai uscito dalla mia realtà.
Sono sempre rimasto nella realtà, della realtà. Quando qualcuno
vuole esprimere la guerra può provare più elegante e letterario
raffigurare una freccia ed un arco, infatti sono esteticamente belli; ma
io, se voglio esprimere la guerra, userò un mitra.
(J. Seckler, New Masses, 3 luglio 1945)
Ma già tu hai rappresentato l'evidenza, la certezza della guerra, che per essere combattuta, sconfitta, deve venire conosciuta.
La verità si combatte solamente con la verità.
Con quella verità conosciuta gradualmente attraverso anche spiragli di luce, come quello che passa attraverso di me, ritagliata finestra...
Come quella che passa attraverso ciascuna di noi...

Cosa può la ragione contro la forza delle passioni?
La ragione non sarà mai il primo pensiero di un uomo;
l'uomo solitario agisce senza pensare...
Urla, pianti, morte, distruzioni, crudeli barbarie ed inutili violenze.
Cosa hanno fatto questi uomini per meritarsi una simile punizione?
Nulla! Niente di così grave, non è loro la colpa.
È l'egoismo dell'uomo che decide le loro sorti.
Io, piccola finestrella, assisto inerme a questo massacro.
Dalla cima del muro ho una visuale completa della scena.
Tutto accade in pochi istanti ed è il caos totale.
Una donna piange disperata: hanno ucciso il bambino. È morto fra le sue braccia.
Grida di dolore la povera madre, stringendo forte il piccolo corpo esanime; eccola volgere lo sguardo al cielo in cerca di una spiegazione.
Un uomo è proprio qui sotto di me: si muove freneticamente e strilla, agita le mani in preda al panico. I suoi gesti sono convulsi, gli occhi sfogano la sua angoscia maturata da un'ingrata realtà.
Il popolo è in delirio, corre spaventato in cerca di un riparo, un luogo lontano dalle atrocità e dal rumore dei bombardamenti. Una folle ed inutile fuga... è in trappola!
Ehi, che è là in fondo? Travolto dalla confusione, calpestato dalla moltitudine sta un civile a terra. In una mano stringe il rudere di una spada e dalla stretta nasce un fiore tanto delicato quanto anomalo.
Mi sembra di sentire la sua fragranza, profumo fresco e primaverile...
Bum!!! Bum!!! Un fiore non basta a sconfiggere l'orrore della guerra!
Riesce a malapena a distrarti, ti dona, purtroppo, solo una breve gioia.
Anche il sole sembra evitare questo luogo, che, oramai provato da mille malvagità, rimane esclusivamente avvolto in una luce mesta, fredda.
Quanto scorgo mi spaventa e mi turba, perché mostruosità come la guerra sono la quotidianità per l'uomo.
In questo infelice sito, solo attraverso di me si può scrutare una realtà alternativa, al di là della quale trovare fiducia e placidità.
Venite, incuriositi dalla luce bianca, candida, che mi illumina e rievoca purezza e quiete.
Siete veramente sicuri che là fuori, al di là di quelle mura, possa esistere realmente la vostra utopia, il vostro ideale di mondo? Attenti a non rimanere abbagliati dalla luce.
Concretezza! La leggerezza spesso ha rovinato l'uomo che, implicato in un carezzevole miraggio, non si è curato delle conseguenze dei suoi gesti.
Ancora una volta è l'indole ad imporsi sul discernimento.
Per me, aperta e chiusa, non esiste né un "là fuori" né un "qui dentro"; si deve parlare di "ogni luogo", in quanto non le circostanze, non il territorio, non le patrie determinano il conflitto, ma l'ignoranza e l'arroganza del genere umano.
Ormai a me, piccola finestrella divenuta triste, non resta altro che piangere e sperare che questa carneficina aiuti a cibare la sapienza dell'uomo perché impari a gustare il differente cibo del valore della vita e della conoscenza:
Fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
(Inferno, XXVI)
Tu, Picasso, hai dipinto me in quest'opera, che hai dedicato al progresso nella pace.
Un capolavoro, dove la drammaticità è stata accentuata dall'assenza di quel colore, che manca anche alle guerre, dove la luce si spegne nella morte.
Tu, Picasso, lo sai che hanno scritto:
Io non sono un surrealista; non sono mai uscito dalla mia realtà.
Sono sempre rimasto nella realtà, della realtà. Quando qualcuno
vuole esprimere la guerra può provare più elegante e letterario
raffigurare una freccia ed un arco, infatti sono esteticamente belli; ma
io, se voglio esprimere la guerra, userò un mitra.
(J. Seckler, New Masses, 3 luglio 1945)
Ma già tu hai rappresentato l'evidenza, la certezza della guerra, che per essere combattuta, sconfitta, deve venire conosciuta.
La verità si combatte solamente con la verità.
Con quella verità conosciuta gradualmente attraverso anche spiragli di luce, come quello che passa attraverso di me, ritagliata finestra...
Come quella che passa attraverso ciascuna di noi...


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010