Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

Un'esperienza di lettura ("Primavera" di Vivaldi)

La prima nota si libera nell'aria e vola nell'Universo ascoltata perfino dagli angeli.
Al suono di quella dolce melodia brucia l'anima, si accende in me una fiamma che sconvolge i sensi e che pervade il mio taciturno mondo interiore. Perfino gli occhi ascoltano estasiati quella voce che spalanca l'uscio di un mondo irreale, che innalza ai sentimenti più puri e incontaminati, che conduce alla trasparenza cristallina di Dio. È un vortice che annulla i comuni sensi mortali e inghiotte lo spirito in un abisso di gioia immensa; un alito di vita che risveglia ogni creatura dal letargo e che mi libera dal sonno interiore in cui si crogiola la mia vita. Le note scorrono inesorabili: mi trafiggono il cuore e lacrime di felicità sgorgano dai miei occhi, incapaci di trattenerle.
Correte miei irrefrenabili suoni, correte verso la vita e verso l'armonia di un mondo perfetto; allargate il mio sguardo; donate i vostri colori al mondo tenebroso, abbracciate con il vostro respiro gli orizzonti della mia anima e del mio corpo, tendetemi la mano intrecciando le vostre dita con le mie.
Il tuo sussurro diffondendosi nell'aria, melodia rasserenatrice, squarcia il cielo, parla al vento, accarezza i fragili fili d'erba e io... io sono qui, avvolta nelle tue braccia e mi perdo nella serenità idilliaca suggerita dalla tua voce, travolta dalla tua festosità.
Danza leggiadra, volteggia spensierata dirigendomi verso un mondo lucente e sincero contrapposto al bugiardo e repellente mondo reale; si accende in me la pace e la profonda verità della gioia che mi conduce all'oblio e alla paradisiaca felicità senza più pensieri, ricordi, sentimenti ingannevoli. Ad occhi chiusi giro su me stessa dispiegando le braccia al cielo e iniziando un volo verso una terra lontana fatta di amore e di gioia.
È un sentimento solenne e commuovente che neppure le più profonde parole riuscirebbero ad esprimere: per comprenderlo bisogna chiudere gli occhi e aprire le barriere dell'anima, fuggire dal "carcere" del corpo, lasciandosi oltrepassare dalla musica che, giocosa, afferra le dita di me che la seguo e mi trascina via dalla dimensione materiale di questa mia vita fugace per guidarmi nella dimensione di una realtà che gli altri non capiscono.
È un'ascesi totale verso la vita, una forza dionisiaca che, se anche dura pochi istanti, mi sembra eterna e capace di sopravvivere nei secoli.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010