Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

Un'esperienza di lettura

Uno dei sentimenti più forti e più antichi, che risale ai primordi della storia umana, è l'amicizia.
Il tema dell'amicizia viene evidenziato da molti autori, in diversi testi come uno dei sentimenti fondamentali per la sopravvivenza serena dell'uomo.
Può capitare però nella vita che un rapporto anche molto profondo nei confronti di una persona, possa essere interrotto, non necessariamente per cause di discordia, ma la storia ci insegna infatti che molti fattori politici, religiosi, ecc. hanno reso impossibile la vita a molti popoli che, come nel caso degli ebrei, furono perseguitati per secoli.
Il libro su cui vorrei soffermarmi è "L'Amico Ritrovato" di Fred Uhlman. L'autore nacque nel 1901 a Wutemberg, nella Germania sud-occidentale.
Uhlman frequentò a Stoccarda un liceo classico e dopo la seconda guerra mondiale si laureò in legge.
Nel 1933, quando in Germania iniziò il regime nazista, le persecuzioni contro gli ebrei che venivano da prima emarginati, poi privati dei diritti della stessa cittadinanza tedesca e in fine sterminati. Fin dall'inizio Hitler preparò la guerra, per fare della Germania la padrona d'Europa e per rendere altri popoli sottomessi o addirittura schiavi dei tedeschi, definiti "razza superiore". Così nel 1933 Uhlman lasciò la Germania e non vi fece più ritorno. Trascorse l'ultima parte della sua vita in America dove è morto. "L'Amico Ritrovato" è una vicenda presentata nella forma di un passato vivo nella memoria ma insieme lontanissimo.
È la storia della breve e intensa amicizia fra due ragazzi di sedici anni, compagni di scuola: il borghese ebreo Hans Schuvarz e l'aristocratico Konradin von Hoenfels. La loro amicizia nacque un giorno, quando Hans portò a scuola la sua collezione di monete greche e Konradin vedendole, chiese se poteva dare un'occhiata, questa fu la prima volta in cui si rivolsero la parola e da quel momento diventarono inseparabili.
Hans sarebbe stato disposto a dare la vita per il suo amico, riteneva che disse la stessa cosa darlo per la propria patria.
Un giorno Konradin venne invitato a casa di Hans, che volle condurlo direttamente in camera sua, senza presentarlo ai suoi genitori. La presenza di Konradin portò Hans a disprezzarli e a vergognarsi di loro. Successivamente le presentazioni ci furono: la madre si comportò come meglio Hans non avrebbe potuto pensare e anche Konradin ne rimare affascinato. L'atteggiamento che assume invece il padre nei confronti dell'amico si rivelò molto buffo e ridicolo e Hans, che l'aveva sempre ammirato, cancellò il mito del padre eroe. Successivamente Hans si accorse che Konradin lo invitava a casa sua solo quando i genitori erano fuori e in una stanza notò una fotografia di un tale che assomigliava tanto ad Hitler.
Non volle credere che gli Hoenfels avessero rapporti con quell'individuo.In seguito, durante una discussione, Konradin confessò all'amico che non gli aveva mai presentato i suoi genitori perché sua madre odiava gli Ebrei e non avrebbe mai accettato l'idea di conoscerlo. Suo padre invece si disinteressava delle persone con cui stava, perché a suo parere un Hoenfels sarebbe stato sempre un Hoenfels.Anche a scuola, per gli studenti Ebrei la vita divenne impossibile dal momento in cui subentrò un professore che insegnava ad allontanare e ad odiare gli Ebrei e li umiliava davanti a tutti.
Konradin, affascinato dal Nazismo, si staccò dall'amico: fu questa per Hans la ferita più bruciante.
Egli fu mandato in America, presso parenti, mentre i genitori rimasero a Stoccarda dove si suicidarono.
In America Hans si laureò in legge, si fece una famiglia e cercò di dimenticare il suo triste passato, ma le sue ferite non erano guarite, e ogni volta che ripensava alla Germania era come se venissero sfregate con del sale.
Alcuni anni dopo gli giunse una richiesta di fondi da parte del "Karl Alexander Gymnasium", la scuola che aveva frequentato, accompagnata da un opuscolo contenente una lista di nomi degli allievi che avevano perso la vita nel combattere il nazifascismo.
Hans non ebbe il coraggio fino all'ultimo di andare a verificare se il suo amico che pensava di aver perso fosse morto per difendere la Germania.
Poi si fece forza e alla lettera H lesse che Konradin von Hoenfels era stato giustiziato perché implicato nel complotto per uccidere Hitler.
Per Hans questa amicizia è stata una forse di breve durata ma, che per la sua intensità e unicità, costituisce una delle più belle esperienze della vita.
Attualmente vivo un'amicizia profonda nei confronti di una persona, anch'io, come Hans, darei la vita per essa. La nostra amicizia è profondamente sincera e leale, costituisce un punto di riferimento nei momenti grigi della vita.
Ci sono persone però che non credono all'amicizia tra due sessi opposti, suppongo che questi individui non riescono a vedere nient'altro che l'amore fra un uomo ed una donna, ignorando il sentimento dell'amicizia, che in alcuni casi è più intenso dell'amore.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010