Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
3ª edizione - (2000)

Le affinitą, il viaggio, la memoria

Non dormo, non dormo, non dormo, Dio ti prego fammi dormire... ecco ci sono, ma improvviso un lampo abbaglia la mia testa, mi sembra come se fossi tornata indietro nel tempo, i ricordi non fanno altro che sommergermi la mente e li vedo scorrere in maniera sfuocata; come in un film... il mio film.
Sdraiata in un letto a pensare al mio passato, quando prima i miei pensieri erano rivolti solo al presente.
I ricordi continuano a girarmi nella mente come se cercassero di dirmi qualcosa eppure non riesco a comprenderla, mi sento così distaccata da loro, come se fossi incapace di capirli anche se sono i miei ricordi.
Tutto ad un tratto mi accorgo di non essere più nella realtà ma nel mio passato: mi vedo insieme ai miei amici, era quest'estate se non mi sbaglio, ricordo che eravamo tutti riuniti in una panchina; mi sembra di sentire ancora il profumo di quella giornata intorno a me, ricordo che mi faceva sentire così libera e felice, sembrava, allora, solo un bellissimo sogno.
Ricordo ancora le risate, le battute e la chiacchierata che stavamo facendo; era da pochi giorni che avevamo finito la scuola e avevamo appena svolto la prima prova d'esame, lo scritto d'italiano e stavamo discutendo sulle tracce del tema quando ad un tratto... non ricordo più nulla di quello che è successo ed ora mi ritrovo di nuovo nella realtà.
Non riesco a trovare un buon motivo per cui la mia mente non abbia voluto continuare il seguito di quella giornata, di quel viaggio incredibile nel passato, eppure mi sembra quasi come se fossi io a non voler ricordare.
Il tempo passa e vorrei tanto continuare il mio viaggio nella fantasia, vorrei tanto capire gli errori commessi in passato ma la paura cresce dentro me e non riesco a liberarmene; cerco di ricordare ed è come se volessi dimenticare, ma voglio continuare il mio viaggio...
Sento una voce sussurrare il mio nome dolcemente, ora non capisco cosa sta succedendo eppure mi sembra di stare in realtà molto male, un brivido mi percorre tutto il corpo, due lacrime mi rigano il viso, purtroppo sono così legata al mio passato che, anche adesso, rivivo all'infinito lo stesso momento.
Sento un immenso vuoto come se, pur essendo in mezzo a cosi tanta gente fossi sola; ora tutto è limpido e chiaro dentro me, la persona più importante che fino ad ora avevo incontrato mi aveva lasciata sola proprio nel momento in cui avevo più bisogno di lui; la verità è che mi ricordo bene quel giorno eppure ho ancora paura a distanza di tempo di riprovare le stesse emozioni; purtroppo in passato non sono mai riuscita a renderle evidenti, forse perché sono molto orgogliosa o forse perché pensavo che non ne valesse la pena; ora so il significato delle lacrime di prima forse avrei dovuto versarle molto tempo fa.
Ora comprendo il messaggio che volevano inviarmi i ricordi: penso che volessero dirmi di non cercare di dimenticare il passato perché senza di esso non ci sarebbe il mio presente; penso che volessero dirmi anche che, certe volte, ricordando si soffre molto, ma ne vale la pena per riflettere su quello che è successo e sugli errori che (pur non volendo) si sono commessi ma soprattutto che bisogna avere la forza di guardare avanti senza rimpiangere niente perché i ricordi sono il motore della nostra vita e ci saranno sempre.
Adesso sono qui a pensare al mio passato, e non mi fa poi così tanto male perché sto imparando a conviverci.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010