Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
13ª edizione - (2010)

La spada e la dama

C'era una volta un re senza spada né corona
Che camminava su un sentiero quando ormai faceva sera
Un re senza cavallo è davvero un brutto segno
Era peggio per costui non possedere neanche un regno.

La guerra avea perduto e ogni suo uomo fu sconfitto
Il suo castello conquistato e non avea neanche più un vitto.

"O mia dama, oramai tu sei lontana
Il mio cuore sanguinando dal tuo volto si allontana.
Quanto darei per rivedere i tuoi capelli e il tuo sorriso
Per abbracciarti nel sonno e nel dolce paradiso"

Infatti il pover re perdette ogni suo servo
E la candida sua dama nel contrario dell'inferno.
Andando or tristemente per luoghi desolati
Sentì nel tranquil bosco dei passi avvicinati.

Dal più nero dei vestiti con in mano una grande falce
Vide lo spettro di colei che grandi sofferenze sparge.

"O triste re dal corpo senza oro
Furon grandi i tuoi possessi quanto è poco il tuo decoro.
Se tu lo vuoi io posso darti ora ciò che più ti aggrada:
il bacio della tua dama e la splendida tua spada.
In cambio non chiedo niente se non ora di seguirmi
In un luogo senza tempo da cui non potrai più tornarvi.
Ivi la tua dama ti attende a braccia aperte
Con una reggia, la tua spada e le più morbide coperte"

Il re senza pensarci accettò molto grato
E decise di donare a quell'ombra il suo fato.

"O misteriosa strega lei mi fa il più bel dono
E ora il più felice degli uomini io sono"

Così detto lo toccò con la falce sulla testa
E l'entusiasta re si trovò in una foresta.
Il sole era splendente e sotto il suo mantello
Riluceva come oro un magnifico castello.
Il re si mise a correre veloce per la strada
Tenendo stretta in pugno la sua tanto amata spada.
Arma che perse in guerra e che ora teneva in mano
Il re benedisse la strega per il suo primo regalo.

Giunto al castello vide la dama sulla soglia
Bella come un albero ed ogni sua foglia.
Si abbracciarono per molto come stretti da un laccio
Fin quando il felice re le diede un dolce bacio.

D'un tratto tutto scomparve e il buio fu grande
Il corpo del re fu avvolto dalle fiamme.

"O strega ingrata è grande il mio dolore
Quasi quanto è grande il tuo inganno e disonore"

Una voce riecheggiò e lo avvolse tutto intorno
Apparve l'oscura strega dalle profondità del mondo.

"O sciocco re, la tua mente è confusa
Io la mia promessa devi saper l'ho mantenuta.
Ti proposi la lama splendente della tua spada
E un unico bacio della dolce tua dama
In cambio la tua vita, o re, me l'hai donata
E come il tuo destino oramai è condannata"

Così il povero re la maledisse in eterno
Avvolto tra le fiamme e il dolore dell'inferno.
Una sola lacrima scese molto amara
E nella sua mente il pensiero della dolce sua dama.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010