Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
13ª edizione - (2010)

Oddio, che orrore

Sabato scorso mi sono recata al Piccolo Teatro di Milano per vedere una rappresentazione dei Sei personaggi in cerca d'autore. Dopo aver seguito con cura la commedia e dopo aver parlato con alcuni attori, però, mi accorgo di non essere l'unica interessata ai dialoghi e alla messa in scena: c'era un uomo abbastanza alto e robusto, con capelli e baffi bianchi, che faceva un sacco di domande al regista, contestando molto animatamente il suo operato.
Mi sono avvicinata ai due, non ci potevo credere: era Luigi Pirandello!
IO: Signore, scusi la mia impertinenza, ma lei è Luigi Pirandello?
LUI: Sì, perché? Guardi che se vuole accusarmi anche lei di insolenza può anche risparmiare il fiato, quello che avevo da dire l'ho detto e non ho intenzione di tornare indietro o di chiedere scusa per il modo in cui mi sono espresso!
IO: No, no, non si preoccupi. Ma mi chiedo perché si è tanto inalberato col regista un attimo fa.
LUI: Ma come fa a non capire? Ha sbagliato tutto! Non volevo che venisse così! Non ha proprio capito niente di quello che ho scritto!
IO: Mmm… mi scusi, ma continuo a non capire. Cosa c'era di così tanto tragico? A me la rappresentazione è sembrata molto fedele e anche molto ben interpretata. La scenografia, poi, ha decisamente catturato la mia attenzione e non credo solo la mia, visti gli applausi alla fine della commedia, no?
LUI: Non ci posso credere! Anche lei è un'ignorante! Sono fuori di me proprio a causa della scenografia! Di bello c'era solo quella, ma tutto il resto… altro che fedele! Credo proprio che sia servita per distogliere l'attenzione dalla pessima e superficiale recitazione.
IO: Io ignorante? Mi scusi ma anche se la rispetto non credo che sia molto educato darmi dell'ignorante. Comunque, mi dica cosa non le è piaciuto, sentiamo.
LUI: Sì, mi scusi, non volevo mancarle di rispetto, è solo che, mamma mia, è stato proprio uno schifo! Tanto per cominciare, gli attori che dovevano fare la parte degli attori anche nella commedia erano decisamente troppo altezzosi. Ok, d'accordo che si doveva notare la differenza, ma si vedeva lontano un miglio che si credevano i migliori. Avevano la puzza sotto al naso e sculettavano pure!
IO: Credo che lo sculettamento però non sia una cosa fondamentale, mi scusi non crede anche lei?
LUI: Beh, insomma! Se non sono capaci di interpretare la parte non so proprio perché sono stati presi in questa compagnia. Comunque non è stato solo questo il problema; ha visto l'abbigliamento dei personaggi? I vestiti erano grigio scuro, non neri! Il colore del lutto è il nero! È una cosa davvero inaccettabile.
IO: Ma anche questo non credo sia rilevante, no?
LUI: Non si offenda, ma sono io il miglior critico della mia commedia, non le pare?
IO: Sì, ma se non accetta le critiche di coloro che vedono la sua commedia non capisco nemmeno perché l'ha scritta.
LUI: Non si impunti su queste cose, su! Ho il difetto di essere impulsivo e di parlare a sproposito a volte; mi dispiace per il modo con cui mi sono rivolto, ma mi lasci parlare, ok?
IO: Ok, ok, vada avanti.
LUI: Stavo dicendo che ovviamente la cosa che mi ha fatto più orrore è stata la recitazione. I sei personaggi, che erano i protagonisti, non parlavano con profondità! Erano superficiali, senza sentimento e per niente espressivi. Lo spettacolo che ho visto la settimana scorsa era fatto molto meglio: anzi, oserei dire quasi perfetto. I protagonisti erano perfettamente nella parte, soprattutto il padre e la figliastra. Quando hanno fatto la scena del loro primo incontro da Madama Pace su quello splendido divano di velluto credevo quasi che sarebbero andati avanti, che avrebbero fatto vedere la scena per intero, nonostante l'entrata della madre urlante! Mi sembrava di non sapere la storia, di non averla mai scritta, di vederla per la prima volta! Non come questa volta. Guardi, sono davvero deluso profondamente.
IO: Ma ha fatto tutte queste critiche anche al regista?
LUI: Certo! Mi ha invitato lui allo spettacolo e si aspettava un mio giudizio. Sia buono che cattivo. E poi, come le ho già detto, io non ho mezzi termini e credo che le critiche vere siano molto più costruttive delle belle bugie. Comunque non mi limiterò solo a parlare col regista delle cose che non sono andate, scriverò il mio giudizio anche su internet così che i futuri spettatori sappiano cosa aspettarsi!
IO: Per fortuna che il regista è suo amico, mi chiedo se non lo fosse stato come sarebbe andata a finire.
LUI: Mi scusi signorina, ma ora ho finito il tempo a disposizione per lei. Se avessi parlato per un paio d'ore con ciascuna delle belle donne che ci sono in questa sala, la mia vita sarebbe già finita da un pezzo, non le pare?
IO: Sì, mi scusi. Non le ruberò altro tempo. La ringrazio molto.
LUI: Arrivederci.
IO: Arrivederci.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010